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Progetto editoriale “Chiedi alla polvere”

Dalle attività dell'associazione "Chiedi alla polvere", un gruppo di ragazzi  residenti nel comune di Arquata del Tronto, nasce l'idea di un progetto editoriale sul quale far lavorare i ragazzi del liceo ad indirizzo grafica e audiovisivo, che si realizza nella sua parte operativa, nel giorno dell'inaugurazione della scuola di Arquata del Tronto grazie alla Fondazione Rava che, ricordiamo, è stato il primo edifico ad essere costruito dopo il sisma (ora sede del Comune).
Diverse classi del Liceo erano presenti all'inaugurazione e i nostri studenti hanno partecipato alle attività con i bambini della scuola, fatto interviste e completato il progetto della news wall anche con l'aiuto dei residenti presenti quel giorno, ovviamente nelle zone raggiungibili in sicurezza.
L’idea del progetto nasce non solo per la presenza nella nostra scuola, di diverse persone che nella notte del 24 agosto si trovavano nella zona del primo epicentro, ma soprattutto dalle notizie del dopo terremoto che, come sempre accade, ci raccontano di un legame imprescindibile tra la gente e il proprio territorio. La gente torna, anche se per pochi minuti, anche se allontanata dalla propria terra, ritorna per mantenere un legame, come se le case fossero “persone”.
Nasce così l’idea della news wall, un giornale del terremoto e delle sue storie. Un giornale non da leggere in mano ma da sfogliare camminando, perché affisso a "puntate" sui muri, su quei pochi ancora rimasti in piedi e nelle zone accessibili alla popolazione .
Dal brief: “Il giornale verrà affisso nei luoghi simbolo dei paesi o direttamente sulle macerie di ciò che rimane, è un tag di speranza, un punto di riferimento. Non si va dal giornalaio ma si usano pennello e colla, i redattori stessi sono “attacchini”, muniti di scale e secchi”.
Dal brief: “Il linguaggio vuole riprendere quello delle affissioni bicromatiche tipiche dei paesi di provincia, una bicromia spesso ottenuta utilizzando il colore nero su carte colorate, per comunicare con gioia, l’avvicinarsi di feste e sagre paesane, come anche appuntamenti elettorali e gite parrocchiali”.
Abbiamo chiesto ai ragazzi di raccogliere i testi dal web, soprattutto quelli dei loro coetanei che hanno creato l’associazione “Chiedi alla polvere”, sono stati impaginati e affissi, tra questi: un racconto visuale di un pastore di Spelonga, un testo dei ragazzi dell’associazione e per il terzo, un racconto grafico visuale di una giornalista che si trovava ad Arquata, Nicoletta Tiliacos.
Dal punto di vista tecnico, il formato 50x70  può essere montato in orizzontale o su due file per moduli da 4, la composizione e l’impaginazione, deve tenere conto di questa doppia possibilità di affissione.
Alleghiamo due pdf con i file della news wall (documenti distesi) stampati e montati sulla parete con un preciso ordine.

Pietro Caponecchia

Scarica l'immagine Montaggio su due file-Chiedi all polvere

Scarica l'immagine chiedi alla polvere

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Obiettivi

Lavorare direttamente sul campo ad un progetto reale che può essere utile alle popolazioni del cratere, per avere risonanza sull'opinione pubblica e sulle istituzioni, sperimentare nuove forme di comunicazione e adattarle al contesto 

Descrizione

Brief per progetto editoriale “Chiedi alla polvere”

In seguito al terremoto che ha colpito l’Italia centrale, un gruppo di ragazzi residenti nel comune di Arquata del Tronto, si riuniscono in un’associazione;

"Siamo un gruppo di ragazzi colpiti dal terremoto del 24 agosto nella zona del centro Italia, abbiamo la fortuna di poter raccontare la nostra esperienza e l'unico nostro obiettivo è non cadere nel dimenticatoio e poter descrivere a tutti com'era, com'è e come secondo noi sarà il nostro territorio che se pur ferito ha una forza d'animo da poter trasformare il voler fare nel poter fare."

Immaginiamo di progettare una rivista per pubblicizzare le attività dell’associazione, da diffondere nei paesi del Comune.
Il Comune di Arquata del Tronto è un piccolo comune montano con tredici frazioni (cercare in Rete altre informazioni), si trova all’interno di due parchi nazionali (Sibillini e Monti della Laga), la sua posizione strategica, si trova al confine tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo, ne ha fatto le fortune e le sventure. Il terremoto rischia di cancellare l’identità culturale dei luoghi, che è ricca e interessante come quella di tutte le terre di ”confine”.

Il Vettore è il monte più alto dei Sibillini visibile da quasi tutte le frazioni del Comune e possiamo considerarlo l’elemento nel quale si riconosce l’intera comunità. Il vettore ha due facce, una forte e dura, quasi dolomitica (il versante verso Arquata), l’altra accogliente, morbida, levigata e purtroppo cedevole, il versante verso la piana di Castelluccio, dove passa la faglia responsabile del sisma del 24 agosto. A metà tra i due versanti c’è il lago di Pilato a quota 1941 m.

Chiedi alla polvere” nasce per conservare un’identità culturale, per far parlare la gente per vigilare sulla ricostruzione e diventare, soprattutto, strumento informativo utile a chi resta e a chi soprattutto vuole tornare. Oltre al progetto editoriale si dovrà progettare il logo dell’associazione.

L’idea di Una “newswall

Due righe sul concept:

Le parole di queste pagine, devono “rimbalzare” letteralmente sulle pareti delle montagne scoscese del Vettore, per finire sulle case, sui muri delle macerie, e diventare un punto di riferimento, per chi torna e per chi non è mai andato via.
Il concept, si sposta cosi non verso il classico giornale cartaceo ma sull’idea di una pagina che diventa un “muro”  acquisendo spessore e significato.” Chiedi alla polvere” o “altra ipotesi”  è una rivista ma è anche un’affissione che racconta storie di speranza a puntate, in grado di segnare questi giorni dell’attesa, i giorni della “sospensione”,  tra le indecisioni di chi ci comanda e il ritmo dello sciame sismico, che scandisce un tempo diverso dal nostro.

Il giornale verrà affisso nei luoghi simbolo dei paesi o direttamente sulle macerie di ciò che rimane, è un tag di speranza, un punto di riferimento. Non si va dal giornalaio ma si usano pennello e colla, i redattori stessi sono “attacchini”, muniti di scale e secchi.

Il linguaggio vuole riprendere quello delle affissioni bicromatiche tipiche dei paesi di provincia, una bicromia spesso ottenuta utilizzando il colore nero su carte colorate, per comunicare con gioia, l’avvicinarsi di feste, concerti e sagre paesane, come anche appuntamenti elettorali e gite parrocchiali. Le frazioni, infatti, sono qui come i quartieri di una grande città che comunicano tra di loro. Queste affissioni scelgono i punti che per vocazione sono riconosciuti come luoghi pubblici e di condivisione; il muro vicino al bar piuttosto che quello di fronte alla chiesa, o semplicemente un punto di passaggio vicino a una panchina.

Indicazioni progettuali:

  • Si può giocare sulla parola “polvere” caratterizzandola dal punto di vista grafico.
  • Attenzione!! E’ una rivista che è letta come un poster, le immagini avranno maggiore importanza, e mai, come in questo caso, è d’obbligo ricordare che la parola è prima di tutto letta come immagine, per cui sono da favorire scelte grafiche con articolazioni spaziali del testo che escano dalla consueta logica di contrapposizione testo/immagine
  • Le pagine della rivista sono affisse vicine, la progettazione deve tenerne conto e prevedere lunghezze medie dell’affissione ed anche eventuali sovrapposizioni per mancanza di spazio.
  • Si lavora in bicromia, i colori dello sfondo potranno caratterizzare i vari numeri della rivista.
  • E’ possibile operare degli strappi o prevedere tagli e svuotamenti della pagina 
  • Si consideri un formato 50x70, con un massimo di 8 pagine affiancate e quindi una dimensione max di larghezza di 4 metri. Si può anche prevedere una affissione su due file da 4 pagine con un pannello che diventa quindi 140 cm x 200 cm, in questo caso il design delle pagine deve adattarsi alle diverse configurazioni.
  • Per i contenuti di esempio, fare riferimento alle storie raccontate nelle pagine face book:
    centroitaliaterremoto

    Storie dei sopravvissuti e della gente che vive o trascorre le vacanze in quei luoghi si trovano ovunque sul web. Stesso discorso per le foto più significative del terremoto.

Responsabile

Pietro Caponecchia, Simona Baiocchi

Tutti i testi relativi al terremoto, presi dal web o dai siti di riferimento delle associazioni, sono stati qui usati per soli fini didattici e non per abuso o violazione, dove è stato possibile è sempre stata citata la fonte.

Eccetto dove diversamente specificato, questo articolo è stato rilasciato sotto Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Italia.

Destinatari

Gli studenti del corso di Grafica e Audiovisivo e Multimediale

Album fotografico: